sabato 21 novembre 2015

Folk Bottom vol.8 (3°st) - Black Sweat Records : uno sguardo sulle musiche sperimentali




Folk Bottom dialoga con Davide Domenichini, già membro attivo della band degli Al Doum & The Faryds, nonché fondatore dell’etichetta discografica milanese della Black Sweat Records, che si distingue nel panorama musicale italiano per un’estetica ben riconoscibile di ricerca storico-culturale orientata alla valorizzazione e al recupero di musiche decisamente sperimentali e non convenzionali. In questo ideale viaggio verso nuovi paesaggi sonori, oltre alla pubblicazione di musicisti contemporanei, l’etichetta ha individuato nella possibilità della ristampa il giusto metodo per riportare o ridonare nuova luce a lavori emblematici del passato che sembravano da tempo caduti nella sfera del “misconosciuto” o apprezzati dal consueto circolo degli appassionati di nicchia. La scelta artistica condotta da Domenichini si caratterizza per un ventaglio ricco di proposte che spaziano dalle pionieristiche esplorazioni con strumentazioni analogiche degli anni Quaranta e Cinquanta, dall’elettronica d’avanguardia degli anni Settanta e Ottanta fino alle deviazioni psichedeliche più recenti, trovando anche un gusto tutto particolare per certi aspetti più ibridi delle contaminazioni etniche ed esotiche.
Fin da subito, a partire dalla primissima ristampa nel 2012 dello storico Eden’s Island di Eden Ahbez del 1960, il catalogo della Black Sweat Records appare come uno scrigno prezioso pieno di meraviglie e suggestioni musicali; troviamo così i lavori minimalisti di J.D Emmanuel, le architetture elettro-naturaliste di Ariel Kalma con il celebre Osmose del 1978, le psicogeografie per sintetizzatori del polacco Piotr Kurek, le meditazioni orientali di Don Robertson fino ad arrivare alle incarnazioni più “kraut” dei teutonici Embryo e Metabolismus. Nell’ambito della sperimentazione italiana, accanto alle uscite relative al combo degli Al Doum & The Faryds (come nell’ultimo splendido Cosmic Love del 2014), vanno annoverati l’eclettismo di un outsider come Piero Umiliani, la ristampa dello storico Futuro Antico: dai primitivi all’elettronica del trio Maioli-Sinigaglia-Dabiré e il talento chitarristico di Maurizio Abate, tanto nel progetto Eternal Zio, come nel recentissimo Loneliness Desire And Revenge del 2015.


Scaletta del 22 novembre 2015
 
 The Jungle Chase - 1959

 Market Place/ Myna Bird - 1960

 Cosmic Love/Naturism - 2014

 Isis Unveiled - 1980

 Pagnifico - 1982

 Sinikorò Kumà - 1980

 Maurizio Abate -  In My Heart For A While - 2015


(a cura di Andrea Maria Simoniello)

 

sabato 14 novembre 2015

Folk Bottom vol.7 (3°st) - British Psych-Folk part.2


Scaletta del 15 novembre 2015

 Willie Of Winsbury - 2006

 The Black Swan - 2006

 American Land - 1972

 Blue Raga - 1968

 Spirit Of Love - 1970

 Let It Be You - 1972

 Port London Early - 1978

 Unteleported Man - 2001


(a cura di Andrea Maria Simoniello)


 

sabato 7 novembre 2015

Folk Bottom vol.6 (3°st) - British Psych-Folk part.1


Scaletta del 8 novembre 2015

 Once I Had A Sweetheart - 1969

 Lough Erne Shore - 2014

Nothing More - 1970

 Give Me the Moon/ Winter Wedding/The Wexford Carol/The King/The Holly and the Ivy - 2000

Cherry Tree Carol/When I Was On Horseback - 2013

 Past Houses - 2015

 Bruton Town - 2006

(a cura di Andrea Maria Simoniello)


 
 

sabato 31 ottobre 2015

Folk Bottom vol.5 (3°st) - Scandinavian Folk part.4


Scaletta del 1 novembre 2015

 Numedalshalling - 1999

  Seil - 2004

Meksikon pikajuna  - 1995

Sus I Myrull - 2007

 Namas - 2001

 First Eden Sank To Grief - 2008

 Draumkvedet - 1984


(a cura di Andrea Maria Simoniello)

sabato 24 ottobre 2015

Folk Bottom vol.4 (3°st) - Music from Japan part.2


Scaletta del 25 ottobre 2015

 Is Not All One? - 1965

Yoko Reikano Kimura 4et - Gazoku Shikyo 
 
 Oiwake - 1970
 
  Kurodabushi - 1976
 
 Hanayagi - 1980
 
 Izutsu 10 - 2000
 
 Kyklopes - 2008
 
 
(a cura di Andrea Maria Simoniello)
 
 
 


















sabato 17 ottobre 2015

Folk Bottom vol.3 (3°st) - Music From Japan part.1


Scaletta del 18 ottobre 2015

 Inochi No Sharin (Wheel Of Life) - 1984

 Mr. Henri Rousseau's Dream - 1983

 Kai Kai As To - 2006


  Island Of Bows - 1994

  Semiyobi - 2015

 Freedom - 1997

 For The 'Beautiful Changing Child' - 1977


(a cura di Andrea Maria Simoniello)













 

venerdì 9 ottobre 2015

Folk Bottom vol.2 (3°st) - Andrea Seki & Cathrine Dreau present "Bardic Springs"

Originario della Tuscia, ma residente da diversi anni in Bretagna, l'arpista Andrea Seki è ormai considerato l'erede della tradizione bardica più sperimentale degli alfieri Alan Stivell, Myrdhin e altri grandi arpisti europei.
Il percorso artistico ed umano del musicista viterbese si colloca nell'ambito di una poetica di folk immaginario e visionario che apre alla possibilità di una ricerca sonora in continua espansione, le cui variopinte sfumature oscillano tra un sentito sguardo verso la tradizioni del passato e un costante anelito verso i linguaggi di un nuovo archetipo futuro. La musica di Seki si presenta sin dall'inizio misteriosa, sprigionatrice di messaggi segreti e magici, collocandosi nella volontà di un serrato dialogo tra tepore nordico e mistica orientale. I numerosi viaggi in India e il percorso lungo le rotte celtiche danno vita nel 1998 al progetto musicale "Elfic Circle", concepito come un collettivo aperto di musicisti di diversa formazione musicale, secondo un'energia operativa che negli anni Settanta era già stata tipica di collettivi come i tedeschi Popol Vuh ed Embryo in Germania o gli Aktuala in Italia.
Andrea Seki e Catherine Dreau presentano in anteprima a Folk Bottom il nuovo album "Bardik Springs", un lavoro mixato a Londra da Martin “Youth” Glover, storico componente dei Killing Joke nonché produttore dell'ultimo “The Endless River” dei Pink Floyd.
E' il punto d'approdo di due anni di ricerhce in cui il duo ha sviluppato un sound unico e molto originale tra le sonorità dell'Arpa celtica fx, trattata con suoni moderni e d'avanguardia creati dall'arpista compositore e i vibrafoni frequenziali dell'artista bretone Catherine Dreau ( i tubalofoni : vibrafoni di nuova concezione basati su scale modali dalla tradizione musicale Dravidica del sud India).
Il sound rimane quello dell'incontro poetico tra occidente e oriente, cultura vedica e celtica, un autentico viaggio nell'immaginario Bardico, che dalla Bretagna e l'Oceano Atlantico arriva alle sorgenti della cultura indo-europea, attraverso il Karnataka per arrivare in Kashmir. 
L'elevato contenuto artistico di natura "new celtic -progressive folk", si esprime tra nuove composizioni di forte impatto atmosferico con brani ancestrali e cosmici dalle notevoli implicazioni psichedeliche, sempre all'interno di un percorso sonoro legato alle tradizioni celtiche e indo-europee, e a nuove sonorità che guardano il futuro. Dunque un reale viaggio tra visioni ed evocazioni , sonorità legate al mondo "Magico" e mitico della tradizione Bardica contemporanea della quale Seki è da anni esponente, accompagnato dalle sonorita liquido-ipnotiche e raffinate dei vibrafoni della Dreau e da altri importanti esponenti della scena folk d'avanguardia europea.

(a cura di Andrea Maria Simoniello)
Folk Bottom
Domenica 12 Ottobre 2015