
Il 1 aprile del 1939
terminava ufficialmente la Guerra Civile Spagnola, dopo che l'estrema
difesa delle forze repubblicane capitolò in maniera definitiva con la
resa di Valencia. Sarebbe iniziata per il popolo spagnolo la difficile
fase storica della dittatura, terminata solo nel 1975 con la morte dello
stesso gerarca Franco. Durante la Seconda Guerra Mondiale la Spagna
alternò la completa non-belligeranza e una quasi totale neutralità
all'aiuto militare nei confronti dell'Asse, in particolar modo
sostenendo la causa tedesca a partire dal 1943, quando
già si iniziò a percepire che le operazioni belliche stavano volgendo a
favore degli Alleati. A ostilità concluse, proprio in virtù di questa
partecipazione in "sordina", affianco però della sconfitta Germania, la
Spagna si vide imposta dalle nazioni vincitrici un "isolamento" di
portata internazionale, che si realizzò concretamente attraverso
l'istituzione di un severo "embargo" e l'esclusione dalle Nazioni Unite
(Onu). L'isolamento spagnolo terminò nel 1953, quando le crescenti
tensioni della Guerra Fredda costrinsero il governo statunitense a
cercare nuovi appoggi in Europa, trovando nell' anti-comunismo di Franco
un prezioso e ideale alleato. Questo nuovo sodalizio diplomatico
comportò diversi accordi di natura economica e nello stesso anno
furono firmati anche diversi trattati che permettevano l'apertura di
basi militari statunitensi in Spagna, nell'ottica della delicata
strategia anti-sovietica. Tra queste, le più importanti furono la Rota Naval Station inaugurata proprio nel 1953 a Cadiz, e l'Air Base a
Zaragoza, che sarebbe stata attiva dall'anno successivo. Gli aiuti
economici degli Usa consentirono alla Spagna di raggiungere un
incredibile sviluppo, noto storicamente come "miracolo Spagnolo"(el
desarrollo), ma sul piano strettamente culturale però il "franchismo"
significò comunque (e sempre) fare i conti con un clima di ostile
"chiusura" verso l'esterno, che si radicalizzò in una rigida censura
verso le più disparate attività politiche, sociali,artistiche, musicali,
cinematografiche etc...soggette a intransigenti controlli e spesso
completamente vietate. Dunque, quando alla fine degli anni Sessanta
esplose il movimento psichedelico tanto in America che in Europa, la
Spagna non si trovava di certo nelle condizioni favorevoli per
sviluppare, in campo musicale, tutto un coacerbo di idee e innovazioni
che interessarono invece, e specialmente, gli Stati Uniti, la Gran
Bretagna e la Germania.

Sarebbe stato impossibile per la Spagna, sotto quel particolare "clima",
il concepimento di qualcosa che anche da lontano avrebbe potuto
dialogare con le pioneristiche sonorità della West Coast, del kraut-rock
teutonico o della psichedelia inglese, ovvero i paralleli
"elettro-acustici" più suggestivi e originali della contro-cultura
mondiale. Tuttavia, se in Brasile, nonostante un regime dittatoriale, fu
addirittura possibile qualcosa di decisamente "altro" con il movimento
culturale del Tropicalismo, in Spagna non ci furono radicali e
significative "religioni per la mente", ma di certo, al di là della
repressione franchista, arrivò anche lì un po' di quel vento di
cambiamento, che Eric Burdon celebrò nella mitica Winds Of Change
del 1967. Proprio all'interno di quella "vergognosa presenza
americana" sul territorio spagnolo, ovvero l'operosità delle basi
militari, è da ricercare (come alcuni documentari hanno ben evidenziato)
un possibile motore di scambio culturale, l'apertura di qualche
spiraglio per le novità d'oltreoceano. Basterebbe un minimo sforzo per
immaginare la spontaneità della scena attraverso la quale un militare
americano (o di altro paese europeo), proponendo, durante i momenti di
congedo, un disco di Jimi Hendrix, dei Velvet Underground, degli Stones o
di qualche gruppo garage, a qualcuno della popolazione locale, semina
il germe di un nuovo verbo in un terreno vergine, ma pronto ad essere
fertilizzato. Lo stesso ragionamento andrebbe fatto per quanto
riguarda le nuove mode e stili dell'abbigliamento, anch'essi pronti a
diffondersi lentamennte, come anche le nuove letterature beat
(Ginsberg, Burroughs, Kerouac) o "lisergiche" (Huxkley e Leary), che
iniziano, di "nascosto", a smuovere un sempre più feroce passatismo
culturale. Solo così capiremmo come anche la Spagna franchista,
dopotutto, fu leggermente scossa dalla rivoluzione culturale
psichedelica. L'antologia Andergraun Vibrations: Spanish Hard Psych And Beyond 1970/1975 edita
nel 2005 su vinile dalla Hundergrum Records (e ampliata nel 2007 su
cd con riferimento fino al 1978) rappresenta la principale
testimonianza di quel "ribelle" fervore creativo, un prezioso documento
che ci restituisce il fascino di quella nuova brezza musicale che
spirava in terra iberica, che probabimente trovò maggior campo aperto in
Andalucia, che aveva già consacrato il flamenco di Camaron e Paco De
Lucia, e nell'incanto "cristallino" di Ibiza, anche se alcune delle
formazioni inserite provenivano da Barcelona, Madrid
o Valencia, e molte di esse si eprimevano in spagnolo o catalano, tanto
per veicolare il loro messaggio in patria quanto per affermare una
propria dignità artistica.Nella raccolta spicca su tutto il volo della
jam elettrica Ad Lib (parte 2)
degli Ibiza Sound, che appare anche nell'omonimo 45giri del 1971,
l'unica pubblicazione dell'epoca della band, come anche il brano No Hay Tiempo Para Perder degli Skorpis del 1973 (in entrambi i brani si distigue un pregievole flauto). Ibiza fu un centro importante della cultura hippies europea, e non ha caso fu lo scenario ideale per la pellicola More di Barbet Schroeder del 1968, uno dei massimi capolavori del cinema underground dell'epoca, magistralmente musicato dai Pink Floyd. Orientativamente le vibrazioni "andergraun" spagnole si rifanno maggiormente ad un duro hard-prog psichedelico di stampo americano, con interessanti divagazioni verso il rhythm and blues o il garage,
con soluzioni non sempre eccezionali ma godibili. I modelli principali
sembrano essere formazioni come Steppenwolf, Jefferson Airplane, Iron
Butterfly, H.P Lovecraft, Spirit, Animals, Blues Magoos o Tean Years
After, senza tralasciare chiari accenti hendrixiani. Ma al di là dei
singoli contenuti e di qualsiasi giudizio qualitativo, ciò che va
elogiato del sound di queste
oscure formazioni, dovrebbe essere piuttosto lo spirito, l'anelito verso
il cambiamento; psicologico, culturale, sociale e per "transitività",
politico e storico. Lo dimostra l'emblematica scritta del retro
copertina "Necesito Expansionarme...No Concibo Vivir Asi" e l'"indole giocosa" di alcuni inserti vocali posti a fine o inizio brano... uno recita "mama... no te das cuenta, si te dejan sola, te pones a hacer psicodelia"...e un altro: "esta es una nacionalización psicodélica muñeca...".
Ma l'attesa per un "nuovo vivere" sarebbe stata più lunga nonostante molteplici grida di speranza...
Il 20 Novembre del 1975 Franco morì e la Spagna si preparava finalmente a voltar pagina... Il disco Nuevo Dia
del duo flamenco Lole Y Manuel di quell'anno salutava simbolicamente
l'avvento di una nuova stagione culturale...nella quale il popolo
spagnolo avrebbe conosciuto meglio ciò che in altri luoghi del mondo era
già stato conosciuto e metabolizzato...e questo attraverso la sua
particolare anima... una fermezza di calore umano e gioiosità i cui
influssi positivi sono tutt'oggi percepibili.
(a cura di Andrea Maria Simoniello)